HomeDREAMIl premio „Klaus-Hemmerle“ a Noorjehan Majid, una dottoressa musulmana che lotta insieme alla Comunità di Sant’Egidio contro l’AIDS in Africa
24
Gen
2016
24 - Gen - 2016



DSC_6681_(1024_x_768)A Noorjehan Majid, una donna musulmana, direttrice del programma DREAM in Mozambico della Comunità di Sant’Egidio, è stato conferito il premio Klaus-Hemmerle, un’onorificenza del movimento dei focolari. Questo premio sostiene l’impegno per il dialogo fra le chiese, le religioni e le culture. Nella motivazione si dice: “Come donna musulmana la signora Majid si è impegnata soprattutto per le donne che ancora sono vittime di stigmatizzazione e di emarginazione. L’ha fatto con molta competenza, motivazione e con il cuore.”

L’ambasciatrice tedesca presso la Santa Sede, Annette Schavan, ha sottolineato che “il programma DREAM di Sant’Egidio e l’impegno della premiata mostrano in modo convincente dove i cristiani e i musulmani si possono incontrare: nella cura concreta dell’uomo bisognoso. E ha aggiunto: “Vorrei esprimere anche il mio grande rispetto per il lavoro della Comunità di Sant’Egidio.  Proprio in questo momento questa comunità è un colpo di fortuna per il mondo. E molti ricordano il lavoro per la pace per il Mozambico.”

Il vescovo di Aachen, Heinrich Mussinghoff, ha ribadito il successo di DREAM: “Ciò che sembrò impossibile, è potuto diventare realtà: l’AIDS è stato vinto.” Maria Voce, presidente del movimento dei focolari, ha sottolineato il grande significato del lavoro di Noorjehan Majid per le donne in Africa.

In dieci paesi africani il programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio prende in cura più di 300.000 malati, fra i quali 70.000 bambini. 60.000 sono i figli di madri sieropositive che sono nati sani grazie al trattamento. Sono milioni le persone che in questi anni hanno usufruito in qualche modo del Programma DREAM attraverso il trattamento, la prevenzione, la cura, l’educazione sanitaria e la formazione.

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