HomeDREAMI sogni crescono: DREAM 2.0 ovvero Disease Relief through Excellent and Advanced Means
25
Giu
2015
25 - Giu - 2015



Nel nostro tempo si va sempre più affermando il concetto della Global Health. Viviamo infatti in un mondo globalizzato e interdipendente, dove l’intensità delle migrazioni, dei commerci e delle comunicazioni tra persone e paesi è in costante aumento. Tuttavia l’accessibilità alle cure per molte popolazioni africane è ancora un miraggio. Per questo il rafforzamento dei singoli sistemi sanitari rappresenta oggi un tema prioritario nell’agenda di sviluppo per i paesi più poveri ed è fissato dalle Nazioni Unite come uno degli Obiettivi del Millennio (MDG) per il prossimo futuro.

Il lavoro di DREAM in questi anni ha mostrato come gli investimenti nella cura dell’AIDS abbiano avuto un impatto enorme, molto positivo, sui sistemi sanitari, contribuendo a un cambiamento delle Linee Guida nazionali e suggerendo, a partire dai migliori protocolli diagnostico-terapeutici del mondo ricco, un modello organizzativo africano della gestione della cura, completamente nuovo e riproponibile per altre malattie. Oggi, grazie alle cure, i pazienti HIV conquistano una buona qualità di vita e come tutti si ammalano per altre patologie. La vita ritrovata di tanti malati pone quindi nuove domande che non possiamo eludere.

Il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio si propone di raccogliere con rinnovato slancio la sfida della salute globale anche per l’Africa, rappresentando un modello di contrasto non più solo all’[tipso tip=”È necessario moltiplicare gli interventi per raggiungere tutte le madri e i bambini con i farmaci più efficaci e con servizi per la prevenzione del contagio madre-figlio, al fine di garantire loro salute e benessere e dare futuro ai loro paesi. Oggi, solo il 40% delle persone con infezione da HIV ha accesso alla terapia. La nostra frontiera per vincere la battaglia contro l’AIDS è l’Accesso al Trattamento Universale, cioè curare tutti i malati di AIDS per eradicare la malattia in intere popolazioni del continente”]HIV/AIDS[/tipso] e alla malnutrizione, per cui l’Accesso al Trattamento Universale rimane la frontiera più importante, ma anche ad altre malattie infettive e a molte patologie croniche.

Si è iniziato da tempo a porre attenzione alle principali malattie con cui gli africani convivono: la [tipso tip=”in Africa si registrano i tassi di incidenza e di mortalità più alti del mondo, in particolare nelle persone affette da HIV/AIDS. Già oggi, DREAM realizza uno screening sistematico di tutti i pazienti per identificare tempestivamente i casi sospetti e, mette a disposizione sistemi di ultima generazione, che rendono possibile una diagnosi precoce e accurata, in grado di individuare anche i casi farmaco-resistenti”]tubercolosi[/tipso], la [tipso tip=”per quanto riguarda la profilassi e il trattamento della malaria, DREAM si attiene alle linee guida internazionali, ma al tempo stesso effettua una continua educazione sanitaria per le donne in gravidanza, accompagnata dall’offerta di zanzariere per la protezione notturna, per loro e i futuri nascituri”]malaria[/tipso], le [tipso tip=”la malaria genera severe anemie, causa del 50% delle morti, specialmente nei bambini. La diagnosi precoce di malaria, nei centri DREAM permette un trattamento efficace che associato al sostegno nutrizionale, consente di salvare molte vite”]anemie[/tipso], le [tipso tip=”l’Africa Sub-Sahariana presenta la più alta prevalenza di epatite B e un’elevata percentuale di persone con infezione cronica da virus dell’epatite C. La maggior parte delle persone non conosce il proprio stato di infezione e costituisce quindi un potenziale rischio di trasmissione della malattia. DREAM già da tempo ha messo in opera strategie preventive per contrastare nuove infezioni da HBV e HCV con uno screening accurato per la diagnosi precoce nei pazienti HIV e il controllo dell’evoluzione dell’infezione.”]epatiti[/tipso], alcuni tipi di [tipso tip=”il 70% delle morti per tumori nel mondo è in Africa. Oltre il 60% degli africani non ha accesso a programmi di prevenzione e screening e i malati oncologici non hanno accesso ai servizi di chemioterapia e radioterapia. Da molti anni, DREAM ha intrapreso un programma di prevenzione e cura del HPV nelle donne sieropositive, con accesso a periodiche visite ginecologiche, pap-test, colposcopie, conizzazione e lì dove necessario, trattamento chirurgico”]tumore[/tipso] e ancora le patologie legate all’accresciuta speranza di vita degli africani e anche dei malati di HIV in trattamento. Patologie [tipso tip=”nei paesi a reddito basso l’ictus cerebrale e la cardiopatia ischemica rappresentano la quarta e la quinta causa di morte, la prima e la seconda se consideriamo solo le malattie croniche. La pressione arteriosa è rilevata di routine a ogni accesso al centro DREAM. La diagnosi d’ipertensione arteriosa ci permette di consigliare il paziente riguardo allo stile di vita e alla dieta, realizzando cosi pratiche di prevenzione secondaria delle malattie cardio-vascolari sopra citate. Se necessario, è impostata una terapia anti-ipertensiva, eventualmente verificata con una consulenza cardiologica, spesso possibile in loco attraverso elettrocardiogramma e il servizio di telemedicina”]cardiovascolari[/tipso], ipertensione arteriosa, malattie metaboliche tra cui il [tipso tip=”la prevalenza del diabete mellito nei paesi a basso e medio reddito è in aumento, ma l’attenzione dei sistemi africani a tale patologia è ancora molto bassa. Nei centri DREAM la glicemia è periodicamente rilevata fornendo al medico le informazioni relative alla presenza di diabete mellito, e indirizzando in questo modo il paziente verso la terapia farmacologica, comportamenti alimentari congrui e attività fisica”]diabete mellito[/tipso]. Senza dimenticare le nuove pandemie, come quella di [tipso tip=”il virus ebola ha causato la morte di quasi 12 mila persone nell’Africa dell’Ovest e ne ha infettate quasi 27 mila. In Guinea Conacky, nei tre centri del programma DREAM, è stata fatta una azione capillare di monitoraggio e screening della popolazione in cura. Contemporaneamente si è cominciata un’importante campagna di educazione sanitaria e di sensibilizzazione sulle vie di trasmissione e sulle misure di prevenzione del virus. Le Nazioni Unite hanno incluso DREAM nella rete di sorveglianza epidemiologica per Ebola nel paese”]Ebola[/tipso].

Proprio per porre l’accento su quest’allargamento già avvenuto in questi anni, ci siamo proposti un significato più largo dell’acronimo DREAM.

Non solo “Drug Resource Enhancement Against AIDS and Malnutrition” ma “Disease Relief through Excellent and Advanced Means” cioè “Liberazione dalle malattie attraverso mezzi avanzati ed eccellenti ”. Il nostro sogno cresce.

Questo DREAM, che potremmo definire DREAM 2.0, affronta una nuova sfida. La lunga esperienza di questi anni, il modello prodotto e il sostegno fattivo e concreto di molti professionisti europei e africani ci hanno permesso di compiere tale salto.

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Guardando verso il futuro, appare chiaro come già oggi vi sono condizioni a livello mondiale che possono facilitare l’insorgenza di nuove pandemie. Per contrastare tutto ciò, c’è bisogno di costruire sistemi interconnessi, ecosolidali ed equosolidali che non siano considerati un «lusso» dal Nord del mondo, ma una necessità urgente per il mondo intero. In definitiva, quello di cui c’è bisogno è una globalizzazione della solidarietà, come ci ricorda spesso Papa Francesco.

DREAM 2.0 si prepara a tutto questo. E’ una grande impresa: molte ristrettezze, soprattutto quelle economiche, indurrebbero a dire che è impossibile. Tuttavia è possibile, se avremo l’audacia di ascoltare insieme la ragione e il cuore. Quello di cui c’è bisogno è uno sguardo non spaventato e impotente, ma di un approccio intelligente e preoccupato che può cambiare e liberare dalla malattia la vita di tanti africani.

DREAM non abbandona l’Africa, ma matura un sogno ancora più ambizioso, e continua!

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