HomeDREAMI bambini in Malawi. La storia di Maxwell
21
Mar
2016
21 - Mar - 2016



2016-03-21_percentualiNascere e crescere in un paese povero non è facile; spesso si muore precocemente per malaria, polmonite, diarrea, malnutrizione, AIDS e tante altre malattie che in occidente non esistono più.
La mortalità infantile in Italia è del 6 per mille, in Malawi 79. Un dato preoccupante! Un’ingiustizia inaccettabile che DREAM non ha ignorato.
Per salvare i bambini curiamo le mamme.
In questi 10 anni in Malawi sono state visitate per lo screening oltre 70 mila donne incinte, 9000 bambini sono nati sani nel programma DREAM da donne HIV positive, il 98% del totale delle gravidanze seguite.

Il risultato è un paradosso: le donne che partoriscono all’interno del programma DREAM e che teoricamente partono “svantaggiate” perché affette dall’AIDS, grazie alla terapia antiretrovirale e ai regolari check up, hanno molte più possibilità delle altre di dare alla luce un bambino sano e di godere di buona salute anch’esse.

Anche i bambini incontrati da DREAM già nati sieropositivi, perché non hanno potuto fare la profilassi, sono curati e godono di buona salute: sono oltre 1000.

La lotta quotidiana per la vita e la salute dei bambini passa anche per l’educazione sanitaria e nutrizionale che il personale specializzato e le attiviste conducono ogni giorno nelle lezioni nei centri e nei villaggi.

La tenacia nel prendersi cura di ogni bambino porta grandi frutti.  Maxwell, un neonato di una zona rurale nei pressi di Balaka, è nato prematuro e non era tornato all’appuntamento successivo per il controllo.
Gli operatori del centro sono andati a cercarlo e lo hanno trovato con l’anziana nonna, vedova. La mamma di Maxwell era morta in ospedale pochi giorni dopo la sua nascita per complicazioni legate al parto.
DSC00219Anche il suo destino sembrava segnato. Non solo per la povertà, ma anche per gli esiti di una gravissima crisi alimentare dovuta alla siccità, la nonna riusciva a dare al piccolo solo acqua e raramente un po’ di latte vaccino.
Abbiamo iniziato subito a dare latte artificiale al bambino che versava in un gravissimo stato di malnutrizione.

Dopo alcuni mesi, come si può vedere dalle foto, Maxwell è irriconoscibile e la nonna è così felice che non trova le parole per dire grazie.

Anche per Maxwell “DREAM IS LIFE” come ci ha scritto il coordinatore del centro di Balaka che ci ha inviato le foto.

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