Non ultimo e non secondario fondamento è la gratuità: a DREAM tutti possono accedere perché le cure, le procedure assistenziali e la diagnostica sono completamente gratuite. Nel continente africano segnato dalla presenza di centinaia di milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà assoluta, questa scelta ci è sembrata obbligata. All’incapacità di spesa dei pazienti si deve aggiungere un’altra considerazione: la terapia è per la vita ed è necessaria una fedeltà del paziente a essa. La complessità delle procedure assistenziali, che si sostanzia in un elevato numero d’appuntamenti per il controllo delle condizioni di salute, la consegna dei farmaci e l’esecuzione delle analisi, ha comunque un costo per il paziente. Moltissimi infatti devono sobbarcarsi lunghi percorsi per raggiungere i centri e dedicare alcune ore a tali attività. Questo ha un prezzo, nessuno riceve contributi per il trasporto e l’aderenza al trattamento comporta, di fatto, la partecipazione attiva del paziente, anche dal punto di vista economico.
La gratuità s’impone innanzi tutto per un motivo d’equità e di giustizia, ma è anche il segreto dell’elevatissimo grado d’aderenza alla terapia dei pazienti oggi ritenuta la vera discriminante del successo della terapia.
Il primo Dicembre 2005, l’inviato speciale dell’ONU per l’HIV/AIDS in Africa, Stephen Lewis, si esprimeva così: “E’ terribile pensare che milioni di bambini che dovrebbero essere vivi, siano morti semplicemente perché il mondo impone un’oscena divisione tra ricchi e poveri. Perché tolleriamo che esistano due regimi uno per l’Africa e un altro per i paesi ricchi? Perché tolleriamo la carneficina dei bambini africani e salviamo la vita di ogni bambino occidentale?”.
La gratuità delle cure è il primo modo per abbattere il muro di separazione tra i ricchi che possono accedere ai servizi sanitari e i poveri.
Nella guarigione di tanti malati appare il senso della gratuità e di dono, che sono la forza e l’efficacia della gratuità di tutto ciò che la Comunità di Sant’Egidio fa nel mondo.
Nel tempo della globalizzazione, davanti alla sfida del vivere insieme, schiacciati dal materialismo economicista, la cultura della gratuità rappresenta un atto rivoluzionario che favorisce lo sviluppo sociale, rimette in moto la cultura della solidarietà, del volontariato, della cooperazione, genera cose nuove per le nostre società. È una dimensione “altra” senza la quale l’umanità dei popoli s’imbarbarisce.
Vivere in tempi nuovi ed essere all’altezza della sfida attuale di un mondo complesso e globalizzato vuol dire anche conservare e accrescere la nostra umanità. C’è qualcosa che non si vende e non si compra, ma di cui abbiamo tutti un bisogno vitale. Il dono, l’amore, l’amicizia, la gratuità fanno la qualità della società e della vita delle persone. E costruiscono una solidarietà concreta tra i popoli, che cambia il mondo.
Ecco il segreto degli straordinari risultati di DREAM, ottenuti grazie anche alla condivisione e alla collaborazione di tanti uomini e donne di buona volontà che abbiamo incontrato in questi anni per le vie d’Africa. La rapida espansione di DREAM negli ultimi 13 anni, è dovuta, non solo alla presenza capillare della Comunità di Sant`Egidio in tanti paesi dell’Africa e all’impegno di tanti professionisti della salute africani, ma anche all’alleanza con tante congregazioni religiose, ONG, laici e volontari che hanno scelto di affiancarci nella lotta all’AIDS. Questa sinergia ha permesso di aumentare il numero dei pazienti raggiunti. E’ stata necessaria, per convincere tanti malati scettici a curarsi, anche la cooperazione con le comunità di altre religioni e confessioni, come ad esempio con la comunità mussulmana in Guinea Conakry, con la comunità indù in Malawi, con le chiese protestanti e ortodosse in Mozambico. Si può dire che c’è stato un contagio positivo che ha moltiplicato l’efficacia del nostro lavoro. E’ stato un contagio del bene, di una buona sanità, che ha reso migliore l’Africa ma anche molti cittadini del mondo ricco.